
Photo Eva Pavia/BizziTeam
Decisamente negativo il bilancio per i colori azzurri nella gara di sciabola femminile alle Olimpiadi di Parigi: fuori al primo assalto la foggiana Martina Criscio, battuta 15-10 dall’ungherese Luca Szucs; stesso destino anche per la friulana che si allena al Circolo Schermistico Dauno, Michela Battiston, sconfitta 15-12 dall’altra magiara Liza Pusztai; subito out anche l’altra azzurra Chiara Mormile con la francese Cecilia Berder.
Questo il commento di Martina Criscio: “Nella prima parte del match ho commesso troppi errori in attacco, che nella sciabola è fondamentale. Nella seconda fase dell’assalto invece avrei dovuto entrare di più in misura, La mia avversaria ha studiato molto bene il match sul piano tattico e mi ha portato fino in fondo pedana dove io ho qualche difficoltà in più. Quando ho cambiato bersaglio lei lo ha capito e ha variato strategia. Esco con la consapevolezza di aver dato tutto e tanta voglia di riscatto per la prova a squadre”.

Photo Eva Pavia/BizziTeam
Tanta amarezza anche per Michela Battiston: “I miei obiettivi erano molto diversi e non posso che essere delusa. L’emozione mi ha giocato un brutto scherzo, oggi mi sono sentita bloccata in tutta la prima metà del match. Per me era la prima gara individuale olimpica, era tutto nuovo. Qui ti vede il mondo, c’è un pubblico incredibile ed è tutto più grande, però non è una giustificazione: impareremo a gestire anche questi eventi”.
La medaglia di bronzo è andata all’ucraina Olga Kharlan, compagna di Gigi Samele, che proprio come il campione foggiano ha conquistato il terzo gradino del podio; nel derby francese in finale Manon Apithy-Brunet si è imposta su Sara Balzer. Questi i piazzamenti delle italiane. 19° posto per Martina Criscio, 23° per Michela Battiston, 25° per Chiara Mormile.

Photo Augusto Bizzi
Medaglia d’argento con beffa nel fioretto maschile per Filippo Macchi: l’atleta toscano (la cui mamma Michela è la sorella della nostra plurititolata fiorettista Master Francesca Zurlo) è stato vittima dell’ennesimo arbitraggio a dir poco discutibile nella finale con l’atleta di Hong Kong Cheung Ka Long, decisa all’ultima stoccata dopo tre revisioni praticamente a senso unico. Bronzo per lo statunitense Nick Itkin mentre gli altri due azzurri Guillaume Bianchi e Tommaso Marini chiudono rispettivamente al settimo e al nono posto.